L'architettura pre-Bauhaus si basava su tipologie edilizie, continuità strutturale, morfologia urbana e stile storico con forti connotazioni simboliche e comunicative. Infatti, durante le due guerre, simboli e monumenti erano associati solo a messaggi propagandistici. La Casa del Fascio di Giuseppe Terrani fu stigmatizzata negli anni Trenta proprio per questa indifferenza verso i monumenti, sebbene dimostrasse la possibilità di conferire agli edifici l'aria di monumenti simbolici senza ricorrere agli strumenti del passato.
Nel periodo del Movimento Moderno, questa responsabilità è venuta meno e si è data priorità solo alla funzione dell'edificio e si è accettata la trasparenza come catalizzatore assoluto.
Con Utzon e il progetto dell'Opera House di Sydney è iniziato il processo di recupero del simbolico in architettura. L'intuizione di Utzon è particolarmente importante in vista della rivoluzione informatica. Infatti, in questa nuova fase sociale e in architettura, l'informazione e quindi la comunicazione sono nodi importanti.
L'architettura non è quindi solo forma e funzione, ma anche qualcosa con cui si identificano le persone che vi abitano, i visitatori e la città o il continente stesso. L'edificio diventa una nuova cattedrale e coloro che lo utilizzano intraprendono un pellegrinaggio architettonico.
Gehry farà lo stesso 40 anni dopo con il progetto del Guggenheim di Bilbao, non solo creando edifici per funzioni diverse, ma anche collocandoli in aree strategiche. Come Gehry, gli architetti di oggi si rendono conto che il valore aggiunto dell'architettura risiede nel fatto che la sua forma gestisce la comunicazione e trasmette informazioni.
Articolo Prof.Saggio http://architettura.it/coffeebreak/20001215/index.htm