La storia dell'intelligenza artificiale (IA) abbraccia diverse epoche e ha attraversato importanti fasi evolutive. Le sue radici risalgono all'antichità, quando miti e leggende suggerivano la creazione di esseri artificiali intelligenti; nel XVII secolo, Leibniz esplorò la possibilità di creare macchine in grado di calcolare in base a simboli.
L'era formale dell'IA è iniziata nel 1950 con un articolo di Alan Turing che proponeva il Test di Turing per valutare l'intelligenza delle macchine. La prima conferenza sull'IA si tenne al Dartmouth College nel 1956, dove nacque ufficialmente il termine "intelligenza artificiale". Gli anni '60 furono un periodo di crescente ottimismo, ma alla fine degli anni '70 l'entusiasmo si affievolì a causa delle difficoltà pratiche.
Gli anni '80 hanno visto una rinascita dell'IA con l'emergere di nuovi approcci come le reti neurali artificiali e i sistemi esperti. Nel decennio successivo, le tecniche di apprendimento automatico sono diventate sempre più popolari. L'era moderna è caratterizzata dall'emergere del calcolo ad alte prestazioni e dell'abbondanza di dati, che ha accelerato gli sviluppi in settori come il riconoscimento delle immagini e il riconoscimento del linguaggio naturale.
Le principali aziende tecnologiche stanno investendo massicciamente in progetti di IA, ottenendo progressi significativi. Tuttavia, l'IA deve affrontare sfide significative, tra cui la trasparenza, la responsabilità, la sicurezza e le implicazioni occupazionali. Le questioni etiche legate alla privacy, alla discriminazione algoritmica e alla prospettiva di un'intelligenza artificiale generale (AGI) sono al centro dei dibattiti attuali.
In sintesi, la storia dell'IA è stata caratterizzata da un ciclo di euforia e disillusione, ma oggi l'IA sta permeando sempre più la società con applicazioni che vanno dalla medicina all'industria, dall'intrattenimento alla guida autonoma.