LEZIONE 5
La lunga crisi dell’Ottocento: ricerche e innovazioni tra architettura ingegneria e arte
Perché c'è voluto così tanto tempo per affermare con successo un nuovo paradigma in architettura?
L'arrivo della Rivoluzione industriale, che ha rappresentato senza dubbio un punto di svolta per l'architettura, è avvenuto molto tardi. Ci sono voluti quasi 130 anni prima che l'architettura potesse vedere gli sviluppi concreti della Rivoluzione industriale. L'arrivo della Rivoluzione industriale è stato segnato dalla scoperta della macchina a vapore, il primo sviluppo, soprattutto in termini di energia prodotta dall'uomo. Questo portò naturalmente alla creazione della locomotiva, e con essa una grande rivoluzione in tutto il mondo dell'epoca. Questa rivoluzione iniziò con un'urbanizzazione molto forte, con un gran numero di persone che si trasferirono nelle città e i contadini che andarono a lavorare nelle fabbriche. Tuttavia, questa rivoluzione interessò ogni settore della società dell'epoca, dall'arte all'architettura, e mentre all'inizio tutto sembra disparato e in contrasto, a poco a poco inizia a emergere il quadro generale, l'intero quadro che ha definito il XIX secolo.
Quando l'architettura cominciò a definire una nuova identità, il processo iniziò grazie agli architetti rivoluzionari francesi che gettarono le basi per una nuova concezione dell'architettura che rifiutava la "pomposità barocca" e si articolava invece attraverso un forte rigore geometrico. Boulay e Ledoux ne furono i principali artefici. I primi politecnici furono istituiti in Francia con l'obiettivo di formare scuole tecniche per architetti e ingegneri, che all'epoca non esistevano come professione. Doulin, uno dei professori di questi politecnici, teorizzò lo studio dell'architettura per tipi, cioè lo schema modello dei sistemi e degli schemi organizzativi e distributivi. L'avvento delle locomotive e delle macchine a vapore rese necessaria la costruzione di infrastrutture "tranviarie", nonché di nuovi viadotti e ponti su scala totalmente rivoluzionaria con l'ausilio di nuovi materiali come l'acciaio e il cemento.
Nello stesso periodo, Chicago subì un grave incendio e vennero utilizzati nuovi materiali - ferro e acciaio - per le nuove strutture. A metà del 1800 i Preraffaelliti celebrano il Medioevo con le loro idee anti-meccanicistiche, che in seguito ispireranno le idee di William Morris sull'"architettura dell'insieme" che confluiranno nel Bauhaus.
In Italia fu chiamato "Stile Liberty" e in Francia "Art Nouveau". Per quanto riguarda la città, Haussmann teorizzò un nuovo concetto di paesaggio urbano sano a Parigi, che si intersecò con l'arte e portò i pittori impressionisti a esprimere questa nuova visione della città. Cézanne, in particolare, affrontò la contraddizione tra la presenza di volumi popolari e l'impressionismo del suo mentore Pissarro, e lo fece attraverso un processo analitico, ovvero la composizione di opere per parti. Questo può essere visto come un'applicazione del concetto di catena di montaggio, un'altra opera rivoluzionaria dell'epoca. La soluzione introdotta da Cézanne attraverso l'eliminazione della prospettiva (considerata anacronistica) confluì nel Cubismo e fu poi portata all'estremo da Picasso.